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In seguito al brusco temporale di ieri sera, il servizio idrico in alcune parti del Comune di Revine Lago è stato sospeso, così molti cittadini in tutto l'arco del pomeriggio sono accorsi con taniche, bottiglie, bottiglioni e secchi alla ricerca di acqua.
Fortunatamente a Revine è presente un antico lavatoio settecentesco composto da tre vasche in pietra e da un piccolo tubo ricurvo che lascia ricadere nelle vasche l’acqua proveniente dalla montagna.
Quando la tecnologia si blocca , ci salva la natura!
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A Revine Lago torna il glifosato !
Il Sindaco fa girare ... le lancette dell'orologio all'indietro rispetto al 2016 quando venne vietato l'uso dei pesticidi con il Regolamento Comunale. In questi giorni, nel Consiglio comunale del 22 luglio 2024, la nuova amministrazione ha approvato a maggioranza la reintroduzione del diserbo chimico. Il ritorno del glifosato, fortemente voluto dal Sindaco Magagnin della Lega Nord, rappresenta uno schiaffo a tutta la comunità e perfino agli stessi Consorzi del Prosecco che non consigliano più il suo utilizzo da alcuni anni Si tratta di una decisione inspiegabile frutto in buon parte dell'arroganza politica e per un'altra buona fetta dell'ignoranza sbandierata come "senso comune".
Secondo il professor Cipolla, illustre storico, la Legge della Stupidità dice che : " è stupido colui che causa danno agli altri senza trarne vantaggi per se stesso". Delle due l'una, chi impone la reintroduzione, non richiesta, di simili provvedimenti o è stupido o trae vantaggi per sè stesso.
Sono passati sessanta anni da quando una biologa statunitense, Rachel Carson, lanciò il primo allarme sui danni del DDT e sui pesticidi in generale. Dopo lei una enorme letteratura scientifica ha dimostrato che PESTICIDI ED ERBICIDI SONO PERICOLOSI PER LA SALUTE DELL'UOMO E PER L'AMBIENTE. Vanno banditi in Europa e nel mondo.
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La cronaca. Un controllo dell'Arpa sulle acque dei laghi di Revine Lago riscontra una presenza di batteri fecali - Escherichia Coli e Enterococchi intestinali- oltre i limiti di legge, batteri che possono causare sintomi e segni con diarrea, nausea, vomito e febbre.
A fronte del fatto, la dichiarazione del primo Cittadino del Comune di Tarzo, nonchè acclamato capo partito con seggio a Roma , come riportata dalla stampa locale è questa: - probabilmente dovuto dal caldo dei giorni scorsi in un punto del lago in cui si crea un’ansa, in cui l’acqua si riscalda e stagna o probabilmente semplicemente perché qualcuno aveva fatto la pipì prima che fosse eseguito il prelievo dell’acqua”.
La pisciatina del Sindaco fòra dal bòcal ! Ci vorrebbe proprio la penna di Rodolfo Sonego per sceneggiare un atteggiamento, una "cultura" , una forma mentis degna della Commedia all'italiana. Come sminuire un segnale ecologico importante, di per sè non gravissimo , d'accordo, ma neppure insignificante, buttandolo in barzelletta. La prima cosa che un Sindaco che si rispetti avrebbe dovuto fare, sarebbe stata ringraziare l'Arpa per il lavoro che fa nonostante tutto. Grazie all'Arpa , ai suoi tecnici e ai lavoratori che in un Paese di pisciatine politiche quotidiane, continuano a fare i loro dovere. Grazie ai Cittadini che vigilano sul loro lago e si battono per difenderlo e conservarlo. I batteri nel lago non sono un buon segnale, bisogna indagare a monte sull'origine della contaminazione, che tante cause: scarichi non conformi ? un malfunzionamento della rete fognaria per troppa pioggia ? derive di sostanze organiche portate al lago dalle acque?
Non si può aspettare i prossimi controlli dell'Arpa senza fare nulla se non insinuare pisciatine nel lago. Bisogna agire secondo una visione seria, razionale ed ecologica. Questo dovrebbe fare un Sindaco oggi. Altro che pisciatine!
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Invitiamo a leggere questo reportage dai laghi lombardi e la fine che stanno facendo sotto la pressione della "Valorizzazione turistica" perchè possiamo vedere cosa ci riserva il futuro se questa tendenza verrà incentivata a livello locale ( Laghi di Revine, Val Lapisina, Santa Croce).
Il turismo di massa sui laghi lombardi è esploso nel post pandemia. Non che prima non ce ne fossero di turisti, anzi. Se si va a parlare con chi vive a Laglio, sulla sponda occidentale del lago di Como, la data incriminata è il 2002, quando George Clooney compra casa – la settecentesca villa Oleandra – nel piccolo comune lariano. Da quel momento il lago di Como entra nel radar dei turisti internazionali, ma mantenendosi a livelli numerici definiti da sindaci della zona e abitanti «gestibili». Tolti i picchi delle giornate da bollino rosso, la vita trascorreva sull’orlo dell’equilibrio tra residenti e turisti.
QUALCHE SCIAGURATO SINDACO PENSAVA addirittura di attrarne di più di turisti, con idee tragicomiche come quella della Dubai del Lago. Nel 2014 l’allora sindaco di Varenna prova a convincere i suoi concittadini che il comune sulla sponda lecchese del lago di Como – un borgo da 800 abitanti in quegli anni – poteva diventare una Dubai lacustre, con tanto di atolli artificiali proprio come quelli costruiti al largo della città degli Emirati Arabi, con un resort da 120 posti letto, negozi, ristoranti, un maxi parcheggio per le auto e un porto. La cosa venne poi affossata definitivamente tra le proteste dei cittadini e degli ambientalisti nel 2018 dal nuovo sindaco di Varenna, Mauro Manzoni. Anche senza atolli in stile Dubai, il turismo è però esploso lo stesso nel paesino definito dagli influencer di viaggi di Instagram la perla del lago di Como.
SONO LORO – TRAVEL BLOGGER E SOCIAL influencer – ad aver fatto esplodere il turismo di massa verso Varenna, il Lario e gli altri laghi lombardi dal 2021, quando sono iniziate a cadere le restrizioni anti-Covid. I numeri parlano chiaro. Nel 2023 il lago di Como ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti con un tasso del 100% di strutture ricettive piene. Nel 2019 i turisti pernottanti erano stati oltre un milione in meno e non si contano quelli che hanno visitato il lago in giornata dormendo a Milano e spostandosi con il treno o l’auto a noleggio. Nel fine settimana è diventato normale non trovare posti a sedere sui treni in partenza dalla stazione di Milano Centrale diretti a Lecco, Varenna e Sondrio.
SULLA SPONDA COMASCA, MENO SERVITA dalla ferrovia, il tempo passato in coda in auto è più alto di quello che si passerà nella località che si vuole visitare. Spostandosi verso est, la sponda lombarda del lago di Garda nel 2023 ha registrato la cifra record di oltre 9 milioni di turisti, 25 milioni lungo tutto il bacino. L’incremento del consumo di suolo negli ultimi dieci anni è stato del 6,5%, più alto rispetto a quello medio regionale del 5,3%. Spiega Legambiente Lombardia che «negli ultimi sedici anni, dal primo rilevamento effettuato da ISPRA nel 2006, sono andati perduti 276 ettari di suolo, una perdita in gran parte concentrata in due soli comuni: Desenzano e Lonato, che da soli rappresentano ben il 71% del consumo di suolo di tutti i comuni rivieraschi». È così che il Garda è andato oltre i livelli immaginabili di saturazione e cementificazione.
«DOPO IL COVID LA SITUAZIONE è peggiorata» racconta Marina Brunner del circolo Per il Garda di Legambiente. «Anche prima i numeri erano importanti, ma imparagonabili a oggi». A Limone del Garda ci sono mille abitanti e nei primi nove mesi del 2023 sono arrivati un milione e trecentomila turisti. «Le amministrazioni locali non hanno capito che devono mettere un freno al turismo di massa, anzi autorizzano nuovi parcheggi per le auto, nuove strade, alberghi e resort di lusso».
PUNTANDO SUL TURISMO VIP qualche amministrazione comunale pensava di poter selezionare all’ingresso il numero di visitatori, ma la storia è andata diversamente e i flussi sono aumentati anche lì dove sono state aperte strutture a 5 Stelle. «Contemporaneamente i residenti hanno iniziato a mettere in affitto sulle piattaforme digitali le loro abitazioni e il costo al mq è schizzato alle stelle» racconta ancora Brunner. Risultato: i giovani che potrebbero lavorare nel settore turistico non trovano case alla portata dei loro stipendi. Intanto le abitazioni per i turisti aumentano, si costruisce consumando suolo e il traffico auto ha raggiunto livelli mai visti prima. «Da Pasqua a novembre siamo invasi e bloccati dalle auto» dice Brunner
A VARENNA IL SINDACO MAURO MANZONI sta pensando a un numero chiuso per le auto. «Sono contrario al numero chiuso per le persone o ai ticket d’ingresso modello Venezia, ritengo che la bellezza debba restare a disposizione di tutti, non solo di chi ha i soldi» racconta. «Altra cosa sono le auto però, che portano smog, inquinamento e rumore. Chi arriva in macchina a Varenna cerca parcheggio in un piccolo comune che ha una disponibilità limitata di posti auto e non vogliamo aggiungerne altri. Stiamo quindi studiando la possibilità di mettere un numero chiuso per le automobili|. Anche a Varenna il turismo internazionale è esploso dopo il Covid. «L’impatto è stato forte: ambientale, sulla casa, sulla vivibilità. Dopo la pandemia abbiamo interrotto la promozione turistica, ma i social fanno da amplificatore. Gli influencer hanno fatto conoscere Varenna nel mondo. Ora arrivano in massa inglesi, americani, australiani, russi, giapponesi». Il turismo mordi e fuggi degli influencer porta a situazioni paradossali come quelle di chi in mezza giornata vorrebbe visitare Bellagio, Varenna, la villa di Clooney, Lecco e Como, perché su Instagram in 30 secondi ha visto così.
UN ALTRO PROBLEMA DELL’OVERTOURISM è la gestione dei rifiuti. «Da fine anno cambieremo il sistema di raccolta proprio per l’alto numero di persone che arrivano in giornata» dice il sindaco Manzoni. «Hanno stravolto anche la raccolta dei rifiuti e la popolazione residente ne soffre in termini di vivibilità». Sul Garda il problema dei rifiuti è finito anche dentro le acque del lago. «Oltre a stravolgere il ciclo della raccolta e dello smaltimento sono aumentati i valori delle microplastiche nelle acque» dice Marina Brunner. Le analisi effettuate nel lago di Garda indicano tra i componenti principali il polistirene (45,6%), il polietilene (43,1%) e il polipropilene (9,8%). «Va abbassata la quantità di indifferenziato mettendo in condizione i turisti di essere virtuosi» dice ancora Brunner del circolo Per il Garda. «Serve uno sforzo maggiore, siamo in un ambiente piccolo e delicato, soggetto a una pressione antropica e turistica imponente».
UNA PRESSIONE CHE IMPATTA sul territorio e sulla vita di chi lo abita. «Siamo scesi sotto i 700 residenti, il nostro minimo storico. Abbiamo perso il 10% degli abitanti in pochi anni» racconta ancora il sindaco di Varenna Mauro Manzoni. «Il costo delle abitazioni è aumentato, le seconde case sono state riconvertite in affitti brevi. Lo spopolamento porta a una diminuzione dei servizi. Nel centro storico siamo rimasti in 65 abitanti, il resto sono affitti turistici». E così tra una coda per il caffè e una coda per il gelato, le comunità si svuotano e svanisce il senso del vivere insieme.
(Fonte: Roberto Maggioni- Extraterrestre 18/07/24)
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E' di ieri sera il ritrovamento di quel che resta di una festa tra amici ...centinaia di palloncini dentro il lago.
Gli habitat naturali non sono aree gioco per eventi festaioli. Vanno sempre rispettati
IL VIDEO:
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La conservazione e la tutela delle Zone Speciali di Conservazione, nelle quali rientrano a pieno titolo i Laghi di Revine Lago, comportano delle scelte politiche, etiche e sociali che spesso richiedono dei sacrifici individuali nel nome di un interesse collettivo superiore. Il caso della pesca sportiva nei Laghi è emblematico di questo principio.
La conservazione degli habitat, la loro "tranquillità" e tutela sono indispensabili sia per offrire un'oasi alle specie protette che per la ricchezza della biodiversità presente in questo ambiente più unico che raro nell'intero territorio veneto. Purtroppo accade che si vada invece in direzioni contrarie.
Per questo motivo l'associazione Mamme di Revine Lago, sostenuta da tutti i gruppi del Comitato Difesa Laghi, ha deciso di vederci chiaro nei labirinti di deroghe e regolamenti che, spesso e volentieri, spuntano quà e là affinchè tutto vada avanti come se il problema della Conservazione non ci riguardasse e anzi come se fosse solo un "disturbo amministrativo" calato dall'alto.
La difesa del territorio è un dovere di tutti, in primo luogo di ogni Cittadino, ma spetta alle Amministrazioni pubbliche e agli Enti di Vigilanza e Controllo di guidare le azioni concrete sul piano amministrativo, di programmazione e , quando serve, di repressione.
Si è quindi ritenuto necessario inviare alle "autorità competenti" ( Comune e Enti di Polizia) una segnalazione formale sulla gara di pesca sportiva in programma domenica 23/06/2024 , facendo presente che la normativa prevede chiaramente l' "ammissione di natanti a motore esclusivamente per le attività temporanee di manutenzione e sperimentazione previste dalle Azioni del Piano Ambientale’’.
La nostra posizione è chiara: Fuori dal lago tutte le barche a motore. Rispetto per la Zona protetta.
(Foto della gara di pesca)
https://www.facebook.com/profile.php?id=100092335046661
(Foto scattate il giorno prima della gara)
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"Rammarica la posizione contraria dell'Italia, ma i governi sono più piccoli del disegno ecologico che dobbiamo realizzare. Ora al lavoro per la grande impresa di attuazione".
"Un giorno eccezionale per la natura, le istituzioni e i cittadini europei. La Nature Restoration Law è un provvedimento che può davvero cambiare il futuro".
Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia al termine della seduta di oggi del Consiglio ambientale dell'Ue che ha definitivamente approvato la legge europea (o regolamento) per il ripristino della natura.
Quando tutto sembrava compromesso a causa della sopraggiunta opposizione dell'Ungheria, i ministri dell'Ambiente dell'Unione europea si sono espressi a favore della Restoration Law garantendo la maggioranza qualificata necessaria all'approvazione definitiva del regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo. 20 i voti a favore, un astenuto e 6 voti contro, tra cui l'Italia, che ha purtroppo confermato la sua opposizione alla legge nonostante le modifiche di compromesso adottate. Si è dunque chiuso il lunghissimo iter legislativo, passato da due voti in Parlamento e dagli accordi del Trilogo (il consesso che mette assieme la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Ue), che hanno dato al regolamento la sua forma definitiva.
La nuova legge prevede il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030, di almeno il 60% entro il 2040 e di almeno il 90% entro il 2050. Le opere previste dal regolamento riguarderanno zone umide, fiumi, coste, mare, praterie, boschi, ambienti agricoli, verde urbano, con un programma di ripristino della natura europea tanto imponente quanto necessario.
“Siamo di fronte a un evento davvero senza precedenti per l'opera di conservazione della biodiversità europea - dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia - che apre un orizzonte di speranza concreta per la natura, il clima, il benessere delle società umane. Il ringraziamento della Lipu va ai suoi attivisti, a BirdLife International, alle istituzioni europee che hanno lavorato intensamente, ai milioni di cittadini italiani ed europei che hanno sostenuto questa azione e a tutte le associazioni ambientaliste, la cui prova di forza e intelligenza è stata decisiva anche grazie alla campagna #RestoreNature #WeAreNature.
“Questo è un giorno davvero eccezionale per la biodiversità – conclude il presidente della Lipu - Ora al lavoro per dare attuazione alla legge e nuova speranza alla natura”.
Lunedì, 17 Giugno 2024
Fonte: lipu.it
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La pressione turistica nella zona dei laghi di Revine Lago è in forte aumento. Un vero e proprio "assalto ai laghi", causato anche dalle pessime condizioni di vita nelle città e nelle zone intensamente urbanizzate che spingono milioni di cittadini a riversarsi in montagna, lungo le coste dei mari, lungo i fiumi e attorno ai laghi, alla ricerca di aria pulita e natura verde. Si tratta di un fenomeno generale destinato a svilupparsi sempre più. La prima conseguenza che ne deriva è ovunque la stessa: parcheggio selvaggio e richiesta di nuovi parcheggi !
Nell'area protetta dei Laghi, data la fragilità degli habitat, questo problema va affrontato senza concessioni a progetti semplicistici di "urbanizzazione a scopo turistico" ma dando invece la priorità alla conservazione dell'area protetta
Per questo diciamo:
NO a nuovi parcheggi che causano consumo di suolo dentro e attorno all'area protetta.
SI alla sistemazione della aree esistenti in forme sostenibili moderne e non con asfaltature da centro commerciale.
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A gennaio sul sito del comune di Torno, in Lombardia, è stato pubblicato un avviso in cui si presentava il piano per costruire un nuovo complesso turistico. Il progetto prevedeva la costruzione di hotel, ristoranti, spa, darsene private, parcheggi, accessi carrai e strade. Riguardava 29mila metri quadri e ha messo in allarme il piccolo centro in cui vive un migliaio di abitanti. “Si vuole soffocare il territorio, è come avere una bottiglia piena d’acqua e volerla riempire con altra acqua, nonostante non ce ne entri più”, denuncia il sociologo Agop Manoukian, che vive a Torno dagli anni novanta.
Il lago di Como, uno stretto bacino incastrato tra le montagne lombarde circondato da paesini, da qualche anno è diventato una delle mete preferite del turismo nazionale e internazionale. Hotel di lusso, piscine e altre infrastrutture stanno ridisegnando le sue sponde.
Tutto sta succedendo in un territorio molto fragile dal punto di vista idrogeologico e che non riesce a far fronte all’enorme flusso turistico in termini di servizi. A pagarne le conseguenze più di tutti è la popolazione locale.
Chi vive sul lago di Como dice che è cominciato tutto con George Clooney. Nel 2002 l’attore statunitense ha comprato villa Oleandra, a Laglio. Negli anni successivi sono arrivate altre celebrità, varie produzioni cinematografiche hanno scelto Como per le loro riprese, si sono moltiplicati i reportage di viaggio e i social network hanno fatto da megafono alle immagini da cartolina del lago. Che nel frattempo si è progressivamente trasformato in un brand internazionale, Como lake.
Come sottolinea la regione Lombardia, nel 2023 il lago ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti, con un tasso del 100 per cento di strutture piene. Nel 2019 erano stati un milione in meno. Tra il 2016 e il 2023 il numero di lavoratori nel settore del turismo è aumentato del 46,6 per cento. E nel 2024 si prospettano nuovi record.
Il lago di Como si è imposto come meta di lusso. Questo tipo di turismo ha spinto a ristrutturare ville d’epoca e costruirne di nuove, mentre il profilo delle rive è cambiato per l’edificazione di imponenti strutture d’accoglienza. “L’anno scorso la top location per gli investitori è stata il lago di Como”, ha affermato nel 2023 il consulente immobiliare Giorgio Bianchi. L’agenzia immobiliare Knight Frank lo posiziona in vetta alle mete italiane in cui i prezzi dell’immobiliare sono più in crescita. E come sottolinea la società di consulenza Pambianco, le multinazionali alberghiere stanno cercando nuovi posti in cui investire sulle sponde del lago di Como.
Fonte: www.internazionale.it
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Il Comune rinuncia al progetto di captare le acque dal Lago Bianco per alimentare il sistema di innevamento artificiale degli impianti sciistici di Santa Caterina Valfurva. Si pensi ora a restituire al Lago la propria naturalità.
dell’Osservatorio delle Associazioni sul Parco Nazionale dello Stelvio (CAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, WWF Italia)
Comunicato del 30.04.2024
Lago Bianco: ora si proceda con bonifica, restauro, ripristino e rinaturalizzazione
Un successo della ragione e per la natura, ma ora interveniamo sul territorio violentato. L’Osservatorio delle Associazioni sul Parco Nazionale dello Stelvio (CAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, WWF Italia) saluta con favore la delibera n. 35 del 26/4/2024 della Giunta comunale di Valfurva, che ha deciso lo stralcio dell’opera di presa sul Lago Bianco a 2.607 m slm, ma chiede, in una lettera inviata oggi, di discutere subito con Franco Claretti, direttore del Settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio, su quali possano essere gli interventi di bonifica, restauro, ripristino e rinaturalizzazione necessari.
“Siamo disponibili, sin da subito a sopralluoghi e incontri tecnici per restituire alla sua naturalità l’Area Parco dello Stelvio e la ZPS IT2040044 ‘Parco Nazionale dello Stelvio’, zona di grande pregio. La tutela dei valori naturalistici costituisce una delle ricchezze del territorio” dice l’Osservatorio. Valori naturalistici che l’Osservatorio ha difeso chiedendo conto dei lavori di prelevamento delle acque del Lago Bianco per il potenziamento dell’impianto per l’innevamento artificiale con: due Diffide del 29/9/2023 e del 15/42024; la richiesta di accesso agli atti del 5/3/2024; e, soprattutto, con la denuncia alla Commissione Europea nell’ambito della Procedura EU Pilot – 2024 6730 – sulla Valutazione di incidenza.
L’Osservatorio si augura che ci sia un cambio di passo. E ricorda come con i nulla osta del 25/7/2017 (Protocollo ERSAF.2017.0011471) e del 12/6/2018 (Protocollo ERSAF 6506), Alessandro Meinardi, allora direttore del PNS settore lombardo, aveva dato il suo assenso ai lavori relativi al potenziamento dell’impianto per l’innevamento artificiale e di emungimento delle acque del lago Bianco.
“Il PNS Settore lombardo non ha svolto negli anni passati un ruolo attivo nella difesa dei beni tutelati dalle normative nazionali e comunitarie. Ora si apre una nuova stagione in cui ci deve essere un concorso collettivo in difesa dei beni comuni” dichiara l’Osservatorio.
Per maggiori info sul progetto vai al nostro precedente articolo sul tema.
Fonte: www.salviamoilpaesaggio.it
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