Silurus glanis, conosciuto volgarmente come siluro o siluro d'Europa o anche pesce siluro, è un pesce d'acqua dolce europeo, appartenente alla famiglia dei Siluridae.

In Italia è stato introdotto da circa mezzo secolo e si è molto diffuso soprattutto nei bacini del Po e i suoi affluenti come il Ticino e Adda. È stato introdotto nei fiumi VolturnoArno e Tevere. Da qualche anno lo si ritrova anche nei grandi laghi del nord Italia, come lago Maggiorelago di Varese e lago di Garda. Il suo habitat ideale è costituito da grandi fiumi (zona dell'Abramis brama), ma anche paludi, stagni, laghi, lanche, bracci morti e canali di bonifica. Si avvicina saltuariamente al mare, in prossimità delle foci dei grandi fiumi, ma non è ancora chiaro quanto possa spingersi all'interno di ambienti caratterizzati da acque salmastre. È una specie bentonica che quindi abita le zone più profonde, senza però disdegnare acque decisamente più basse, soprattutto durante la caccia. Ama nascondersi tra rami e fanghiglia, riposando durante la maggior parte della giornata. Col giungere delle tenebre inizia a nutrirsi, portandosi spesso nelle zone d'acqua più vicine alla superficie.

Alimentazione

Il pesce siluro è tra i maggiori predatori delle acque interne e si nutre di pesci vivi e morti, vermi, larve e quant'altro possa trovare sul fondo. Nello specifico, durante la fase giovanile la sua alimentazione è composta da invertebrati di fondale, mentre nella fase adulta si alimenta di pesci quali anguille e ciprinidi (barbo, scardola, carpa e carassio). In certi casi quando il siluro è a caccia risale dal fondo per vedere se c'è pesce nelle vicinanze e spesso è attirato da animali in movimento (esca efficace: un verme agganciato all'amo e un pezzo di carne "possibilmente sanguinante"). La quantità di pesce di cui si nutre giornalmente è pari al 1,99% del peso corporeo, difatti un esemplare di 10 kg di peso si nutre di 72,8 kg di pesce all'anno, ovvero 1,45 kg a settimana. La sua arma principale sono i barbigli, che gli consentono di individuare la preda al buio e in presenza di torbidità elevata. A dimostrazione di questo, numerosi sono i pescatori che sottolineano l'elevato numero di catture realizzate quando i fiumi risultano essere in piena.

Molte leggende ruotano intorno all'aggressività e voracità del pesce siluro verso l'uomo. Tra le tante, alcune lo vogliono assalitore di cani, bestiame, bambini e sommozzatori. Scientificamente è documentato un comportamento aggressivo durante il periodo riproduttivo e in condizioni di particolare stress. Il siluro è un predatore particolarmente versatile che nella fase adulta sa adattare le strategie di caccia al tipo di prede più facilmente disponibili nell'ambiente in cui vive, siano essi pesci, piccoli mammiferi, anatidi o uccelli [3]. Diversi studi scientifici hanno evidenziato come una percentuale significativa nella dieta degli esemplari più grossi sia basata su piccoli mammiferi ed uccelli acquatici ed ipotizzato per questo un impatto ecologico negativo anche sull'avifauna palustre.

Fonte: Wikipedia.org

(Foto di un pescatore della zona)